Secondo il World Happiness Report delle Nazioni Unite, la Danimarca è uno dei paesi più felici al mondo. Ma quale sarà il segreto di questo paese, uno dei pochi ad avere ancora rating a tripla A? Per scoprirlo abbiamo preso quelle che sembrano essere le domande più diffuse in rete e abbiamo cercato di dare delle risposte.
È vero che uno studente universitario percepisce 700 euro mensili?
Si, l’università in Danimarca è gratuita per gli studenti europei e svizzeri e ogni studente ha diritto a percepire un contributo statale pari a circa 700 euro per mantenersi. Il contributo è però un prestito che ogni studente deve cominciare a restituire entro un anno dalla fine degli studi e che deve essere completamente rimborsato entro 15 anni.
È vero che i contratti di lavoro si basano su 6 ore giornaliere?
No. L’orario effettivo di lavoro è pari a 37 ore settimanali, anche se negli ultimi anni la media delle ore lavorative è scesa a 33 ore settimanali. La regolamentazione degli orari lavorativi e delle rispettive retribuzioni varia in base ai contratti collettivi, diversi a seconda del settore lavorativo. Il minimo salariale infatti non è stabilito dallo stato ma dai contratti tra sindacati e organizzazioni dei datori di lavoro. Il governo cerca quindi di intervenire il meno possibile nella regolamentazione delle condizioni di lavoro.
È vero che in Danimarca non si paga la tassa sulla prima casa?
No. Le imposte vanno versate al comune e alla provincia e dipendono dal valore del terreno. La tassa comunale varia dallo 0,6% al 2,4% a seconda del comune stesso mentre quella provinciale è pari all’1%. L’imposta sul valore invece è pari all’1% (sotto i 407.670 euro) e al 3% (per la parte che eccede questo limite).
È vero che i lavoratori dipendenti percepiscono la paga lorda?
No. I lavoratori ricevono lo stipendio al netto come in tutti i paesi europei. La pressione tributaria in Danimarca inoltre è tra le più alte in Europa (48% circa) coerentemente con l’alto livello dei servizi sociali.
È vero che lo stato dà dei contributi economici per i figli e che il padre può prendere la paternità?
Si. I contributi economici per i figli a carico variano a seconda dell’età del figlio:
- per ogni bambino da 0 a 2 anni: 180,6 euro al mese
- per ogni bambino da 3 a 6 anni: 143 euro al mese
- per ogni bambino da 7 a 14 anni: 112,6 euro al mese
- per ogni bambino da 15 a 17 anni: 113 euro al mese
Il padre, indipendentemente dallo stato di salute della madre, ha diritto ha un congedo di 2 settimane, da usufruire durante le prime 14 settimane di vita del bambino. Entrambi i genitori inoltre possono usufruire di un congedo parentale di 32 settimane fino al compimento della 48a settimana di vita del bambino.