Non ho mai parlato direttamente delle offerte Rendimax, pur avendole incluse fin da subito nel gruppo dei monitorati.
Non c’è stato un motivo in particolare, ma certo non per diffidenza nei confronti di un’offerta che ha conquistato nel tempo il favore di molti risparmiatori che sono progressivamente aumentati.
Di recente sto ricevendo però diverse richieste di opinione in privato in merito all’esposizione che ha colpito Banca IFIS, in relazione al crack della griffe Mariella Burani. Approfitto quindi per aprire una sezione apposita dove seguire la situazione.
Per stessa ammissione di Burani (vedi comunicato ufficiale), l’esposizione di Banca IFIS viene quantificata in 13.3mln di euro alla data dello scorso ottobre 2009, su un totale di circa 83mln di euro (confermato anche dal verbale dell’assemblea straordinaria del gruppo svoltasi il 16 dicembre) che è in fase di ripianamento. Tra l’altro, dal comunicato di ottobre emerge anche un’esposizione per ING Direct pari a 2,2mln di euro. Nell’ultimo comunicato stampa, viene registrata la mancanza di nuovi investitori interessati a coprire il debito attuale di 70.8mln e viene avviato il ricorso per ottenere un concordato preventivo, che permetta di ristrutturare il debito e poter proseguire l’attività imprenditoriale (a seguito della dichiarazione di fallimento emessa dal tribunale di Milano).
E’ probabile che ciò che a noi piccoli risparmiatori può sembrare di una certa importanza, rappresenti per le banche una situazione sotto controllo e che esposizioni di queste entità siano in realtà al di sotto dei livelli di guardia. Tra l’altro Banca IFIS ha mantenuto per 4 anni di seguito lo stesso rating BBB-.
Ovviamente non può prevalere l’ottimismo sui dati, quindi è bene aver presenti le tutele previste per gli investitori che avessero somme investite in Rendimax:
– in merito al deposito libero o vincolato, la copertura erogata dal Fondo Interbancario è pari a 103.291,38€
– nell’ipotesi di un crack della banca, nei primi 3 mesi dall’inizio di liquidazione, il Fondo interviene direttamente contattando ogni correntista ed erogando fino a 20mila € per singolo investitore; la restante parte dell’investimento, ove eccedente, verrà erogata in base ai tempi stabiliti dai liquidatori
– il capitale investito viene comunque recuperato fino al 100% se inferiore ai 103mila succitati
Considerando quindi le limitazioni del Fondo, è consigliabile sempre partizionare i propri investimenti su più conti di deposito ed eventualmente coinvolgere i congiunti per aumentare la copertura “familiare” erogata dal fondo (la protezione è per depositante, per ogni istituto di credito).
Aggiungerei che stante la nota propensione al risparmio di noi italiani, è difficile che una banca come IFIS possa fallire senza che intervengano prima delle protezioni. E anche il recente abbassamento dei tassi di interesse, va considerato un comportamento coerente con l’andamento del settore.
Occhi puntati comunque sulla prossima riunione del CdA di Banca IFIS programmato per il prossimo 4 marzo in cui verranno discussi i dati preliminari del bilancio 2009.
*** aggiornamenti del 4 marzo ***
E’ stato pubblicato un bollettino finanziario mensile come richiesto dalla CONSOB ed è stata convocata l’assemblea degli azionisti per il prossimo 29 marzo. Purtroppo si parla chiaramente di liquidazione.