In tempi di crisi gli investimenti che tendono a dare maggiore sicurezza sono storicamente il mattone e l’oro (o altri metalli preziosi), quest’ultimo accumulato nelle diverse forme da semplici oggetti alle monete più o meno antiche, fino ad arrivare a veri e propri lingotti d’oro di diverso peso e quindi valore.
L’andamento dell’oro segue una sua strada svincolata in parte da quella delle monete e anche se esiste un legame diretto tra il valore dell’oro e quello del dollaro, la moneta americana non ha più il potere che aveva un tempo sul metallo prezioso. Ma il problema fondamentale legato al mercato dell’oro è la sua gestibilità, ossia la difficoltà intrinseca di non poter usare direttamente un metallo come moneta di scambio per l’acquisto di beni, oltre che il non trascurabile problema legato alla sicurezza.
Con la nascita di internet sono nate anche delle monete virtuali che vengono continuamente proposte per il commercio elettronico (l’esempio che tutti conosciamo è PayPal), ma alcune di queste pur “copiando” virtualmente il comportamento dell’oro non sono strettamente connesse al suo andamento e l’istituto che gestisce la singola moneta virtuale può essere messo in grave difficoltà dai governi come nel caso di e-gold e il governo degli Stati Uniti che sembra essere in via di risoluzione (*).
C’è tuttavia una offerta che si pone a metà tra la moneta virtuale è l’oro fisico ed è rappresentata da GoldMoney.
Questa società, che ha sede legale nell’Isola di Jersey (territorio della corona inglese), permette di aprire un conto di deposito in cui la moneta sottostante è direttamente oro, argento o entrambi. Si diventa effettivamente proprietari dell’equivalente di grammi d’oro (goldgrams) corrispondenti alla somma che si versa al tasso d’acquisto valido in quel momento. Ma l’oro risiede fisicamente in caveau di sicurezza dislocati a Londra e Zurigo (sui quali garantisce una polizza contro furti stipulata con Lloyd’s) e si paga il servizio di custodia del proprio oro attraverso i costi di gestione del conto di deposito (0,25% annuo degli interessi corrisposti).
Il vantaggio principale di investire in GoldMoney è che si può trattare l’oro a tutti gli effetti come una moneta, senza i problemi contingenti relativi allo stoccaggio e conversione in moneta reale e si possono effettuare ripetuti acquisti e vendite direttamente con GoldMoney (o con altri correntisti GoldMoney) a seconda dell’andamento dei cambi. Si può anche scegliere di investire semplicemente in oro (o argento) e accontentarsi degli interessi corrisposti sul conto di deposito.
Al momento i tassi per investimenti in euro sono del 3,92% cui si va a sottrarre la commissione di GoldMoney (0,25%) per un interesse del 3,67%. Per le sterline, l’interesse al netto della commissione è del 3,91%. L’accredito degli interessi avviene su base mensile.
Per il deposito in oro c’è invece una commissione per lo stoccaggio del materiale dello 0,18% annuo, applicata mensilmente (0,015%, minimo circa 1,8€).
Per il deposito in argento la commissione per lo stoccaggio del materiale è dello 0,99% annuo, applicata mensilmente (0,0825%) in mils.
Per quanto concerne il lato fiscale, GoldMoney non si preoccupa di applicare alcuna ritenuta sugli interessi corrisposti, avendo correntisti provenienti da olre 100 nazioni. E’ quindi cura del correntista di dichiarare all’ente fiscale l’interesse percepito e su quello pagare la ritenuta opportuna (per l’Italia il 23% o 27% a seconda della fascia di reddito). Tuttavia per i residenti in Europa, viene applicata preventivamente l’Euritenuta (20% attuale).
L’apertura del conto è divisa in due fasi:
- si crea gratuitamente un account online direttamente dal sito di GoldMoney
- successivamente si compila e si invia per posta ordinaria il contratto debitamente firmato sia dal sottoscrittore sia da un garante che confermi l’identità del dichiarante (Customer Acceptance Policy); va bene un pubblico ufficiale, un avvocato, un commercialista, un diplomatico, per assicurare l’onestà dei potenziali investitori.
Non ci sono giacenze minime (se non ci sono goldgrams non ci sono commissioni applicate), né giacenze massime. Intervengono solo delle limitazioni sulla quantità massima di oro che può essere scambiato giornalmente.
Poi è previsto che in qualunque momento, se si ha il corrispondente di goldgrams nel proprio conto, si possa richiedere l’emissione e la spedizione del lingottino posseduto in toto (con delle limitazioni per i privati, dal momento che i gestori dei caveu intrattengono relazioni solo con aziende). Nel caso dell’oro questo procedimento è anche reversibile! Si possono quindi spedire lingottini a GoldMoney e trovarseli accreditati sotto forma di goldgrams nel proprio conto di deposito.
Riepilogando, si tratta sostanzialmente di un conto di deposito in oro con un costo annuo di circa 22€, con un interesse per l’euro di base attorno al 3,00% netto che permette di speculare sul mercato dell’oro e dell’argento, così come è possibile farlo tra le quattro valute gestite (Euro, Sterlina, Dollaro USA, Dollaro Canadese) senza preoccuparsi di tenere l’oro in casa o in una cassetta di sicurezza.
I costi relativi alla gestione del conto in euro si riepilogano essenzialmente in un 0,25% di ritenuta applicata sull’interesse puro erogato, oltre a specifiche commissioni legate ai singoli cambi operati (metallo/metallo, metallo/valuta, valuta/valuta). Per disinvestire tramite bonifico da GoldMoney verso un conto in euro viene applicata una commissione fissa di 30€, mentre se si disinveste verso un conto in sterline in UK non viene applicata alcuna commissione (rif. BACS). Per l’investimento in oro, si applica invece un costo annuo di 22€ circa e non sono applicate ritenute finché non si tramuta il metallo in valuta.
(*) ciò nonostante il loro mercato è florido e tornerò sicuramente sull’argomento.