Teaser e il meccanismo virale degli inviti che ha fatto la fortuna di Gmail stanno facendo crescere l’interesse per Inbox, prodotto lanciato a sorpresa in grado di stravolgere completamente il concetto di e-mail, attraverso il supporto automatico di catalogazione e impaginazione offerto dagli algoritmi di Google.
Sarà il mercato a stabilire se questo è e sarà il futuro delle e-mail, gettando nel frattempo nel panico tutti coloro che nella pubblicità e nelle e-mail fondano il loro business, come già qualche tempo fa ha causato l’introduzione dei tab in Gmail che causò una drastica riduzione della semplice apertura di messaggi promozionali.
Ecco un video di presentazione di Google Inbox.
Ed ecco come funziona Google Inbox.
Poco prima di mezzanotte ho ricevuto il pass di accesso a Inbox e solo stamattina ho potuto iniziare a valutare sul campo le novità introdotte da Google. Non ruberò spazio per recensire il prodotto da un punto di vista tecnico, dato che ci sono innummerevoli siti web più autorevoli, vorrei però offrire alcuni punti di vista personali che avvicinano Inbox ai concetti utili ai lettori di PiccoloRisparmio.
Chi come me già usa da anni Gmail, avrà in apparenza notato poche differenze (eccettuando lo stile grafico che riprende il Material Design introdotto con il recente Android 5.0), ma dopo aver visto i video che ho pubblicato ho in effetti iniziato ad apprezzare i meccanismi “sotto il cofano” che rendono Inbox effettivamente innovativo rispetto a Gmail. Per approccio, tendo a leggere immediatamente le mail non appena arrivano e se le reputo importanti aggiungo la stella.. Il problema è che poi tante stelle sono pari a tanti messaggi uguali, quindi se qualcuna era più urgente o richiedeva un’azione rischia di non essere evasa. Con Inbox è possibile aggiungere un pin (la puntina da disegno) per mettere in evidenza il messaggio e agganciarvi un promemoria programmabile e un’eventuale nota personale, per far sì che il messaggio torni in Inbox (quindi alla nostra attenzione) nel momento che abbiamo stabilito sia il più giusto.
Certo ci sono molti programmi di planning personale o aziendale che assolvono a questo compito, senza scomodare i CRM, ma trovarselo integrato nel programma di posta abitualmente usato e nello stile semplice e minimalista adottato da Inbox ha evidenti vantaggi.
Un’altra differenza sostanziale rispetto a Gmail, riguarda proprio quest’ultimo punto: con l’adozione del material design e un font più grande di Gmail, le informazioni sullo schermo diminuiscono e acquista significato lo sforzo algoritmico di organizzare i messaggi per noi tramite raggruppamenti (quelli che su Gmail potrebbero essere Etichette e Tab insieme, ossia un insieme di filtri nostri e di Google). L’effetto concreto è che aprendo Inbox non si viene aggrediti da numerosi messaggi come con Gmail (per quanto ordinati e organizzati) e si focalizza l’attenzione su poche cose: il discorso alla base di questo concetto è che l’inbox (ossia la cartella di Posta in arrivo) dovrebbe tendere a svuotarsi completamente, per lasciar posto alle novità e alle cose da evadere e non riempirsi a dismisura, perdendo in questo modo il suo ruolo funzionale associabile alla Scrivania (o Desktop) del proprio pc.
Non a caso il motto di Inbox è ” L’Inbox che lavora per te”.
E maggior ordine e organizzazione si traducono in risparmio di tempo e quindi di costi. Oltre chiaramente a permettere una maggiore interazione con i messaggi (e le persone collegate dall’altra parte) che effettivamente richiedono una maggiore attenzione e prontezza di risposta.
Non ho ancora esploso le varie funzionalità di Inbox e apprezzo la scelta di Google di far convivere Gmail e Inbox su strade parallele. E’ chiaro che Inbox è attualmente sotto i riflettori di tutti (oltre agli utenti, sociologi, tecnologi e esperti di marketing che produrranno molte interessanti valutazioni) e dovrà combattere per resistere. Se resisterà sul lungo periodo, potremmo assistere a interessanti processi di fusione con Google+ e persino alla progressiva sostituzione di Gmail.
E non sarà a quel punto solo una decisione di Google: deciderà il web, decideremo noi.
Intanto ringrazio Google per aver offerto anche a me la possibilità di valutare una nuova interfaccia per la gestione della posta elettronica.