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Smartika, la rinascita di Zopa

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15 Marzo 2012   |   Opinioni

Smartika, la rinascita di Zopa

Lo scorso dicembre il CEO di Zopa, Maurizio Sella, ha annunciato il via libera alla ripartenza del social lending di Zopa sotto nuove regole e un re-branding in Smartika che accompagna l’evento.

Forse non tutti si ricordano dello stop subito sia da Zopa che Booper, avvenuto tra il 2009 e il 2010, ma è sicuramente un’ottima notizia sapere che Smartika è in regola con le recenti disposizioni in materia di servizi di pagamento configurandosi come Istituto di Pagamento (con il codice 36020.6) e dettagliato in questo documento.

Le modifiche formali, per rispondere ai requisiti della PSD, non hanno modificato la sostanza del servizio offerto: Smartika mette in contatto Prestatori e Richiedenti e in cambio di  commissioni percentuali sullle somme scambiate offre

  • l’intermediazione (fatta di analisi di affidabilità del richiedente, diversificazione dei crediti dei Prestatori, gestione dei pagamenti)
  • l’infrastruttura informatica che permette di partecipare come una comunità alle attività di prestito
  • la gestione di conti virtuali per gestire le somme prestate, distinti dai conti societari (possibile grazie al ruolo di Istituto di Pagamento)
  • e non ultimo per importanza il recupero crediti nel caso si verificassero insoluti.

 

Gli ex-utenti Zopa sono automaticamente abilitati a utilizzare Smartika. Dallo scorso primo marzo è possibile iscriversi per tutti anche se non si era già “zopiani”.

 

 Gestione per il Prestatore

Per il Prestatore, la diversificazione degli investimenti è il nodo più importante: la cifra che si mette a disposizione per i prestiti sarà suddivisa in lotti di 50 parti, con una rata minima di 10€ e investimento minimo di 100€. In questo modo si minimizzano le possibili perdite, o si isolano comunque le quote di possibili insoluti. Il Prestatore paga una commissione annuale pari all’1% della somma totale prestata, mentre non si paga nulla per le somme a disposizione dei Richiedenti non ancora prestate. Non viene pagata commissione anche per le quote che non vengono ripagate, o per le quote rimborsate in anticipo.

Nel caso particolare di “cessione” delle quote in prestito tra Prestatori, il cedente pagherà a Smartika una commissione di 15€ + 0,8% della somma ceduta. Invece su recupero crediti, le spese vengono divise tra Smartika e i Prestatori, con il vincolo che le spese per il Prestatore non possono mai superare la quota recuperata.

Dal punto di vista fiscale, Smartika opera una ritenuta del 20% ed emette una certificazione da utilizzare per la dichiarazione dei redditi. In dichiarazione andranno inseriti gli interessi percepiti alla voce “Redditi da capitale” da tassare in base all’aliquota IRPEF cui si appartiene.

E’ possibile scegliere diverse modalità di prestito:

Prestito Rapido: si sceglie importo, durata massima e rendimento annuo.

Prestito su Misura: si sceglie come diversificare le somme, variando anche l’importo della rata per singolo richiedente.

 

Gestione per il Richiedente

Per il Richiedente c’è la possibilità di gestire tutto online e in piena autonomia, per sapere se la sua richiesta sarà accolta. La commissione da pagare a Smartika varia in base al profilo creditizio associato (A+ 0,5%; A 1,25%; B 2%; C 2,5%) da pagare in anticipo, quando la richiesta è accolta e che va quindi a maggiorare la cifra erogata del prestito. Oltre alla commissione sul prestito, è presente una commissione di incasso della rata mensile pari a 2€. Infine, nel caso di un rimborso anticipato, non si pagano penali.

I prestiti possono essere richiesti solo per 24, 36 e 48 mesi per importi compresi tra 1000 e 15000 euro.

Basta essere maggiorenni con residenza in Italia e un’età inferiore ai 70 anni.

 

Scritto da Massimiliano Brasile

Massimiliano Brasile

Ingegnere, autore di svariati articoli tecnici nel settore IT, appassionato di finanza personale, crawling e android. Vedi il profilo anche su Google+.

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15 Marzo 2012   |   Opinioni

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