Dopo la Dexia-Bil siamo a presentarvi un’altra banca lussemburghese che consente l’apertura a distanza di conti ai non residenti: la BCEE- Banque et Caisse d’Epargne de l’Etat.
Fondata nel 1856 è una delle banche più storiche del granducato e, da quanto riportato sul loro sito web, sembrerebbe esserne la più prestigiosa in termini di solidità ed affidabilità.
Il loro sito è molto esaustivo e viene offerto in versione tri-lingue: francese, tedesco e inglese.
Propongono un conto di deposito che attualmente offre un rendimento del 1,1%, superiore (anche se comunque scarso) a quello della concorrente Dexia-Bil (vedi Fortuneo).
La BCEE offre pure una vasta offerta di conti correnti, ma fortunatamente l’apertura del conto di deposito non è vincolata alla contestuale apertura di un conto corrente.
Tra le caratteristiche principali di tale conto di deposito va evidenziato che:
- non prevede costi di apertura e gestione
- l’estratto conto trimestrale è gratuito
- la commissione di chiusura conto è un risibile € 1,50
- il conto di deposito è monitorabile e gestibile attraverso il servizio gratuito di home banking denominato S-NET
- i bonifici SEPA sono gratuiti.
Per aprire questo conto di deposito la procedura è simile a quella della concorrente Dexia-Bil: si deve compilare un form online, dopodichè se tale domanda preliminare telematica viene accettata si riceverà a domicilio la modulistica da ritornare firmata assieme ad una copia della propria carta d’identità.
Al di là del modesto rendimento offerto da questo conto di deposito (comunque superiore al tasso BCE), i motivi che possono indurre un piccolo risparmiatore italiano a diversificare una quota dei propri risparmi in questa banca sono essenzialmente riconducibili alla solidità dello stato lussemburghese (e questa banca sembrerebbe rappresentarne la sua più accreditata cassaforte). Dobbiamo tenere presente che il Lussemburgo è lo stato europeo con il minor debito pubblico (il suo rapporto debito/pil è solo del 14% contro il 45% della Svizzera, il 77% della Germania e della Francia, per non parlare del 115% dell’Italia!), per cui tutti sappiamo che a maggiore solidità equivale minore rischiosità, quindi minore rendimento.