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Profezia del Guardian sulla Lira

Secondo il quotidiano londinese indipendente The Guardian, entro due anni l’Italia tornerà alla Lira. E’ stato pubblicato domenica un piccolo articolo che argomenta questa profezia.

Riporto una traduzione dell’articolo (chiaramente sono benvenute osservazioni per migliorarla):

L’Italia si sta dirigendo verso l’uscita. Anche se può sembrare fantasioso per uno dei membri fondatori di prendere in considerazione di lasciare l’euro, c’è un’impressione crescente che entro un paio di anni da oggi, Roma ammnistrerà nuovamente la propria moneta.

I dati della scorsa settimana hanno rivelato un paese in profonda crisi. Con un PIL tuttora quasi del 10% più piccolo rispetto a prima della crisi finanziaria, è bloccato in una profonda depressione.

Tutti gli sforzi per rilanciare l’economia hanno fallito, tale è la natura sclerotica delle sue norme fiscali, i mercati del lavoro e il diritto del lavoro. Insieme, hanno impedito il progresso verso un’economia più efficace libera da sussidi e benefici tradizionali.

Nel frattempo, la Spagna e l’Irlanda hanno lavorato per far passare riforme, rafforzare gli argini e andare avanti. Anche l’economia della Grecia è in crescita, secondo i dati ufficiali più recenti.

C’è stato un tempo in cui la classe media in Italia non voleva sentir parlare di una uscita dall’euro. I loro risparmi erano gestiti in euro e tutte le loro altre attività, in particolare le loro proprietà, godevano di un valore sicuro nella valuta comune. Lasciare l’euro sarebbe equivalso ad andare incontro a un’enorme perdita di ricchezza.

Quella paura sta evaporando. Il Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo ha assunto una posizione di totale contrapposizione all’euro. Il comico-trasformato-in-politico sta promuovendo una petizione per la fuoriuscita [dall’Euro, NdT]. Più in generale, tutte le promesse disattese hanno minato il sostegno a Bruxelles e alla Banca Centrale Europea.

Gli italiani hanno aspettato per tre anni che il capo della Bce Mario Draghi iniziasse a stampare moneta come la Banca d’Inghilterra e la Federal Reserve. Draghi parla all’infinito di pompare fondi nell’economia in difficoltà della zona euro, solo per tirarsi indietro. La settimana scorsa è accaduto di nuovo.

Ma anche quando arriva una spinta di Draghi, è improbabile che sia efficace. Gli italiani stessi lo sanno. Hanno bisogno di una svalutazione della moneta. E’ l’unica salvezza. I giapponesi lo hanno fatto. Questo può essere un buon modello di riferimento, a differenza di quanto stanno facendo altri paesi importanti che creano un enorme debito pubblico.

Senza dubbio, un ritorno alla lira sarà doloroso. Eppure sembra si tratti di qualcosa che gli elettori sono disposti a considerare pur di impedire che l’economia continui a crollare senza fine.

Scritto da Massimiliano Brasile

Ingegnere, autore di svariati articoli tecnici nel settore IT, appassionato di finanza personale, crawling e android. Vedi il profilo anche su Google+.

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