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Ancora due anni di galleggiamento

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2 Luglio 2011   |   Opinioni

Ancora due anni di galleggiamento

Da tempo, su questo blog, ci chiedevamo fino a quando potesse durare un benessere basato sostanzialmente sulla debitocrazia. Il Governo nei giorni scorsi ce ne ha indicato la data di scadenza: ancora due anni e poi la festa finisce.

Nel frattempo continueremo a stagnare in questa fase di transizione che ci sta accompagnando dal 2008. Una fase in cui continuerà ad essere percepibile il calo dei consumi, la difficoltà delle famiglie ad arrivare a fine mese, la crisi delle imprese e dei professionisti che operano esclusivamente nel mercato locale, ecc. Ma riuscendo comunque ancora a galleggiare, seppure boccheggiando.

Ma dal 2013 si innesta ufficialmente la retromarcia. Si scriverà la parola fine a decenni di vacche grasse favorite da un abuso della debitocrazia che non aveva precedenti nella storia dell’umanità. Decenni in cui, in nome di un consumismo maniacalmente sfrenato, si sono spremute le risorse del pianeta oltre ogni ragionevolezza.

Dal 2013 comincerà ufficialmente la resa dei conti. La medicina da somministrare dovrà tassativamente essere molto amara. Anno dopo anno i tenori di vita dovranno gradualmente abbassarsi, per la legge della fisica, in modo inversamente proporzionale ai fasti del passato. E non tutti saranno preparati a questo, soprattutto chi, e sono la moltitudine, è stato educato a vivere alla giornata, o peggio ad indebitarsi allegramente, nella sbagliatissima convinzione che ‘indietro non si può tornare’. Indietro invece ci si torna, eccome. Soprattutto quando si è fatto il passo più lungo della gamba.

Noi piccoli risparmiatori, nell’umiltà e nell’accortezza del nostro vivere ed agire, non ci troveremo impreparati alla triste sequenza di eventi che si prospetta. Percepiamo che l’affondo sarà pesante, spietato, ma, come formiche diligenti, avendo accantonato risparmi non per tirchieria ma proprio per poterne disporre durante le inevitabili congiunture negative, potremo riuscire a galleggiare mentre gli altri affonderanno. Molto dipenderà se, nel frattempo, l’allocazione di questi nostri risparmi sarà stata azzeccata.

 

Scritto da Mauro Corradi

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2 Luglio 2011   |   Opinioni

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