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Conti di deposito, game over?

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1 Agosto 2012   |   Conti di deposito

Conti di deposito, game over?

In questi ultimi giorni i diversi istituti che offrono conti di deposito ai risparmiatori italiani, stanno avvisando la clientela dell’adeguamento relativo alla tassazione degli stessi in riferimento al decreto sulla semplificazione fiscale (Decreto Legge 2 marzo 2012, n. 16), che come visto ha influenzato pesantemente la fiscalità relativa anche i conti esteri.

In pratica, quello che prima era un prodotto  a costo zero (o quasi) per il correntista e che costituiva la forma di investimento più tranquilla, dopo i titoli di stato, ha subito un grave colpo a causa della fame di entrate di cui soffre lo Stato.

La situazione attuale prevede che per un generico conto di deposito vi siano le seguenti incombenze fiscali, a carico del sottoscrittore:

  1. un’imposta di bollo da 14,62 euro da versare contestualmente all’apertura del conto di deposito (imposta già presente, ma finora assorbita generalmente dagli istituti)
  2. un’imposta di bollo di 1,81 euro relativa agli estratti conto periodici con saldo superiore a 77,47 euro (anche questa già presente, ma finora assorbita)
  3. ovviamente la ritenuta fiscale sugli interessi corrisposti, pari dal primo gennaio scorso al 20%
  4. una nuova imposta calcolata sul saldo medio annuo e pari allo 0,1% per il 2012 e allo 0,15% dal 2013, con un minimo di 34,20 euro e un massimo solo per il 2012 di 1200 euro; dall’anno prossimo niente tetto massimo.

 

Se finora le imposte (1) e (2) erano state generalmente assorbite dagli istituti a caccia di liquidità, l’ultima imposta arrivata (4) non è facilmente digeribile.

In conseguenza di questo, istituti storici come ING Direct (Conto Arancio, a meno che non si garantisca l’accredito di stipendio o pensione o una giacenza media di 5000 euro annui) e Mediobanca (CheBanca) hanno già avvisato che applicheranno al cliente tali imposte, secondo le disposizioni di legge.

Altri istituti, come ad esempio Banca IFIS (Rendimax, per quest’anno e il prossimo), YouBanking (almeno fino al 30/06/2015), IWBank (IWPower, IWPower Special, ravvisando un vuoto normativo relativo a conti correnti ibridi se già intestatari di c/c, altrimenti si paga se non si recede entro il prossimo primo ottobre), avvisano invece che continueranno ad assorbire al posto del cliente queste nuove imposte.

La situazione è paradossale perché con questa disposizione si premiano i conti correnti (che offrono molti più servizi) a sfavore dei conti di deposito che hanno l’unico scopo di fruttare interessi immobilizzando per periodi più o meno lunghi delle somme, a volte neanche svincolabili. Perché infatti parcheggiare le proprie liquidità ove la tassazione è più sfavorevole?

Forse torneranno alla ribalta conti correnti con tassi di interesse diversi da zero, ma che su saldi medi inferiori a 5000 euro ad  esempio non pagano imposta di bollo. Di sicuro saranno premiati quegli istituti che continueranno ad assorbire le imposte dovute dai correntisti.

Scritto da Massimiliano Brasile

Massimiliano Brasile

Ingegnere, autore di svariati articoli tecnici nel settore IT, appassionato di finanza personale, crawling e android. Vedi il profilo anche su Google+.

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1 Agosto 2012   |   Conti di deposito

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