Conti di deposito, game over?
Scritto da Massimiliano Brasile
1 Agosto 2012 | Conti di deposito
In questi ultimi giorni i diversi istituti che offrono conti di deposito ai risparmiatori italiani, stanno avvisando la clientela dell’adeguamento relativo alla tassazione degli stessi in riferimento al decreto sulla semplificazione fiscale (Decreto Legge 2 marzo 2012, n. 16), che come visto ha influenzato pesantemente la fiscalità relativa anche i conti esteri.
In pratica, quello che prima era un prodotto a costo zero (o quasi) per il correntista e che costituiva la forma di investimento più tranquilla, dopo i titoli di stato, ha subito un grave colpo a causa della fame di entrate di cui soffre lo Stato.
La situazione attuale prevede che per un generico conto di deposito vi siano le seguenti incombenze fiscali, a carico del sottoscrittore:
- un’imposta di bollo da 14,62 euro da versare contestualmente all’apertura del conto di deposito (imposta già presente, ma finora assorbita generalmente dagli istituti)
- un’imposta di bollo di 1,81 euro relativa agli estratti conto periodici con saldo superiore a 77,47 euro (anche questa già presente, ma finora assorbita)
- ovviamente la ritenuta fiscale sugli interessi corrisposti, pari dal primo gennaio scorso al 20%
- una nuova imposta calcolata sul saldo medio annuo e pari allo 0,1% per il 2012 e allo 0,15% dal 2013, con un minimo di 34,20 euro e un massimo solo per il 2012 di 1200 euro; dall’anno prossimo niente tetto massimo.
Se finora le imposte (1) e (2) erano state generalmente assorbite dagli istituti a caccia di liquidità, l’ultima imposta arrivata (4) non è facilmente digeribile.
In conseguenza di questo, istituti storici come ING Direct (Conto Arancio, a meno che non si garantisca l’accredito di stipendio o pensione o una giacenza media di 5000 euro annui) e Mediobanca (CheBanca) hanno già avvisato che applicheranno al cliente tali imposte, secondo le disposizioni di legge.
Altri istituti, come ad esempio Banca IFIS (Rendimax, per quest’anno e il prossimo), YouBanking (almeno fino al 30/06/2015), IWBank (IWPower, IWPower Special, ravvisando un vuoto normativo relativo a conti correnti ibridi se già intestatari di c/c, altrimenti si paga se non si recede entro il prossimo primo ottobre), avvisano invece che continueranno ad assorbire al posto del cliente queste nuove imposte.
La situazione è paradossale perché con questa disposizione si premiano i conti correnti (che offrono molti più servizi) a sfavore dei conti di deposito che hanno l’unico scopo di fruttare interessi immobilizzando per periodi più o meno lunghi delle somme, a volte neanche svincolabili. Perché infatti parcheggiare le proprie liquidità ove la tassazione è più sfavorevole?
Forse torneranno alla ribalta conti correnti con tassi di interesse diversi da zero, ma che su saldi medi inferiori a 5000 euro ad esempio non pagano imposta di bollo. Di sicuro saranno premiati quegli istituti che continueranno ad assorbire le imposte dovute dai correntisti.
1 Agosto 2012 | Conti di deposito
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