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ISEE, codice ufficio e serie

Ho avuto modo di parlare dei problemi tecnici incontrati nella compilazione del modello ISEE, esistono poi dei problemi di tipo funzionale cui la guida interna non fa a mio parere adeguata chiarezza.

In particolare, se come residenza si deve indicare una locazione, ci verranno chieste le informazioni relative agli estremi del contratto registrato, ma non è detto che il locatario li abbia. Nel caso della mia parente ad esempio, aveva a disposizione solo la data di registrazione, il canone ovviamente e il codice telematico di 17 caratteri.

Tra l’altro, prima dell’introduzione della cedolare secca, in fase di registrazione il proprietario doveva versare a mezzo F24 la tassa di registrazione indicando appunto questi dati, ma con le comunicazioni telematiche e l’assenza di questi costi il reperimento può risultare più difficoltoso.

Nella web-app tuttavia, per la compilazione della residenza in un appartamento in locazione, occorre però conoscere anche:

  1. codice ufficio
  2. serie

vediamo a cosa fanno riferimento.

Tra i servizi online disponibili senza registrazione, abbiamo a disposizione un motore di ricerca dell’Agenzia delle Entrate che con qualche accorgimento è stato in grado di fornire le informazioni mancanti. Il link al motore è questo e vanno indicati in prima battuta la data di registrazione e la città dell’immobile.

Una volta inserite queste informazioni, viene presentata una maschera più dettagliata, la cui prima voce è Ufficio di registrazione. In questo menu a tendina, accanto al nome della città, compare già un codice di 3 caratteri che rappresenta proprio la voce codice ufficio richiesta nella web-app dell’ISEE. In questo modo ho reperito la prima delle informazioni mancanti.

Va poi inserito uno dei codici fiscali presenti nel contratto in questione (va bene chiaramente quello di uno dei locatari) e poi vengono richiesti gli estremi del contratto.

Ora, pur avendo un help contestuale nei 3 campi presenti (Serie, Numero, Sottonumero) non è facile comprendere che di tutto il protocollo telematico occorrono solo 6 caratteri, ma è così: in Numero vanno messe le 6 cifre comprese tra il 7mo e 12mo carattere (attenzione: compresi gli zeri iniziali).

Sottonumero è opzionale quindi anche avendolo possiamo tralasciarlo, resta da determinare la Serie che guardacaso è proprio l’altro parametro richiesto dalla web-app dell’ISEE. Trattandosi anche in questo caso di un menu a tendina, l’identificazione possiamo farla per tentatitivi provando in sequenza tutte le serie. Nel mio caso ne avevo dieci da provare e a parte il fastidio di dover inserire un codice captcha prima dell’invio, nel giro di qualche minuto avevo identificato correttamente la Serie, dato che in caso di esito positivo viene visualizzato proprio il protocollo telematico di 17 cifre.

Anche in questo caso però viene da chiedersi come mai nel sito dell’Agenzia delle Entrate non rendano disponibile un semplice motore di ricerca che a partire dal codice telematico di 17 cifre non dia subito tali informazioni e analogamente come mai nella web-app dell’ISEE non sia sufficiente inserire tale codice telematico in caso di disponibilità.

Scritto da Massimiliano Brasile

Ingegnere, autore di svariati articoli tecnici nel settore IT, appassionato di finanza personale, crawling e android. Vedi il profilo anche su Google+.

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