pr-logo

L’ACI mi contesta

Scritto da

7 Gennaio 2015   |   Opinioni

L'ACI mi contesta

Con il nuovo anno arrivano evidentemente i controlli sui periodi fiscali passati e con posta ordinaria ho ricevuto proprio oggi un avviso da parte dell’Automobile Club d’Italia (ACI) su carta “apparentemente” instata della Regione Umbria, ove risiedo.

Quando ho parlato del D.L. 179 del 18/10/2012 ho pubblicizzato il fatto che me ne sarei avvalso anche per il pagamento del bollo auto, ma forse per troppo ottimismo davo per scontato che l’iter sarebbe proceduto correttamente e senza necessità di coinvolgere più l’ACI.

In realtà la missiva è proprio dell’ACI, che non ha ricevuto più alcuna commissione da parte del sottoscritto negli ultimi due anni. Il flusso è chiaro: non si riceve la commissione (probabilmente trattenuta in fase di pagamento tramite l’intermediario) e si entra nella lista dei “cattivi pagatori”. La missiva fa in realtà riferimento a verifiche svolte negli archivi della tassa automobilistica regionale, non è quindi escluso che a distanza di quasi due anni dal pagamento correttamente effettuato in effetti nessun incaricato della Regione abbia registrato negli stessi il pagamento pervenuto DIRETTAMENTE nel c/c dell’Ente.

Sul modello di quanto già propone l’Agenzia delle Entrate, si viene avvisati che si può dimostrare di aver correttamente pagato quanto dovuto e nei termini prestabiliti, ma viene anche proposto di accettare le sanzioni e gli interessi legali e procedere a sanare speditamente la situazione (entro il 30 c.m.).

Tra le modalità di contatto proposte nella comunicazione vi sono:

  • gli uffici provinciali dell’ACI
  • agenzie Sermetra (agenzie private autorizzate a compiere attività di intermediazione al pari dell’ACI)
  • il numero verde 800.15.39.99 (non è indicato, ma tale numero è associato all’ufficio contenzioso dell’ACI)
  • un recapito fax 199.303.700.1253 (quindi a pagamento) con costo di chiamata di 0,0510 + IVA alla risposta e 0,0220 + IVA al minuto
  • un indirizzo di posta elettronica ORDINARIA: [email protected] (notare il 2013..)
  • collegandosi al sito www.aci.it e seguendo le istruzioni per comunicare direttamente la contestazione

 

Stranamente, si parla di tasse dovute alla Regione Umbria, è presente il suo logo nell’intestazione, ma non viene indicato alcun ufficio della Regione che si possa contattare direttamente per colmare il “buco” informativo nel loro archivio digitale! Persino il logo nell’intestazione ha solo un indirizzo e nessun recapito telefonico o email. In effetti l’ufficio esiste (nel mio caso Ufficio tasse automobilistiche – Regione Umbria) e mi aveva già confermato due anni fa via e-mail e prima che procedessi, che tale pagamento era correttamente utilizzabile (basta indicare in causale la targa del veicolo e la data di scadenza del periodo per il quale si effettua il pagamento).

Nella missiva non si fa inoltre in nessun caso riferimento alla PEC come modalità di contatto, che oltre a essere esente da costi per l’invio è affidabile, ha valore legale al pari di una raccomandata postale e ogni ufficio pubblico è obbligato ad averlo e a gestirlo.

Con una rapida ricerca ho infatti potuto reperire i seguenti indirizzi PEC:

 

A tali indirizzi ho inviato una comunicazione dettagliata (con riferimento al D.L. 179 del 18/10/2012) con allegate le ricevute dei bonifici bancari disposti correttamente sia per il periodo contestato dall’avviso sia per quello seguente, dato che posso supporre che siamo ancora in pochi a utilizzare questo comodo ed economico mezzo di pagamento che non viene evidentemente pubblicizzato e ancor meno gestito.

Mi piacerebbe avere un feedback se tra i lettori c’è qualcun altro che ha provato la mia stessa procedura per il pagamento del bollo auto.

 

Scritto da Massimiliano Brasile

Massimiliano Brasile

Ingegnere, autore di svariati articoli tecnici nel settore IT, appassionato di finanza personale, crawling e android. Vedi il profilo anche su Google+.

Condividi l'articolo!

7 Gennaio 2015   |   Opinioni

Tags: , , , ,