Il crollo finanziario che nel 2008 aveva spaventato il mondo in verita’ non e’ mai finito, era solo stato procastinato. Lo si era trasferito dalle banche al debito pubblico, dopo che i governi erano intervenuti per tappare la falla che si era creata. Le banche sono state salvate dai governi, ma ora chi salverà i governi?
Gli analisti hanno avvertito che se alcuni paesi di un certo peso dovessero andare in bancarotta, allora il panico creato dalla fine di Lehman Brothers, nel 2008, sarebbe nulla in confronto.
Adesso si sta scatenando la corsa ai tagli di spesa pubblica, come sta facendo forzatamente la Grecia, ma anche la Spagna, l’Irlanda e (a parole) pure l’Italia. Da li’ potrebbe partire un pericoloso effetto domino perche’ anche la maggioranza degli stati mondiali presenta livelli di debito indiscutibilmente insostenibili.
I conti pubblici di molti paesi occidentali non sono mai stati conciati così male. Ma l’aspetto più preoccupante di tutta questa storia e’ che a conti fatti l’area euro non e’ per niente messa peggio rispetto a Gran Bretagna, Giappone e Stati Uniti, paesi che prima o poi si troveranno nella stessa situazione. A quel punto non oso immaginare cosa potrà accadere.